© Corale Dalmistro 2011 La storia documentata del Coro Parrocchiale affonda le sue radici nel periodo che  precede la Grande Guerra; risale infatti al 1914 un documento attestante il  compenso che Ferdinando Andolfo percepiva per insegnare musica alla scuola di  canto locale.  Durante le vicende belliche la Schola viene affidata a Piccolo Luigi.  Nel 1919 l’Arciprete don Lorenzo Zamprogna  acquista il primo Armonium , ciò  che gli consente di promuovere la costituzione del Coro Parrocchiale con il preciso  intento di rendere più solenni le funzioni liturgiche.  A quei tempi il coro era composto esclusivamente da voci maschili.  Più tardi, su proposta  del Cappellano don Giuseppe De Pieri, viene istituito anche il  Coro di voci bianche, curato dal M° Oddo  Zandonà di Coste, che poi ritroveremo  come organista per l’inaugurazione del nuovo Organo nel 1951, assieme al M°  Giandomenico Faccin di Biadene, futuro insegnante del nostro Sante Mazzarolo.  Nel frattempo il secondo conflitto mondiale porta morte e disperazione in tutta  Europa, e ne risente anche l’attività del Coro.Passati gli anni oscuri della guerra, nel  1951 l’inaugurazione del nuovo organo  scopre  un Coro parrocchiale molto attivo,  composto da ben 54 elementi.  Cerchiamo ora di dare una successione cronologica ai vari maestri e direttori che si  sono alternati in tanti anni di attività del Coro.  Nei primi anni dopo la II guerra mondiale, la direzione del Coro viene affidata  al   papà di Sante, Giovanni Mazzarolo, che porterà il coro fino al 1950.  Gli succede il M° Oddo Zandonà, che sarà  poi, come detto, uno dei 2 organisti del  concerto di inaugurazione del nuovo Organo, benedetto il 21 dicembre 1951, e per  lunghi anni, dopo il suo trasferimento, direttore della banda musicale di Pederobba.  Dopo la parentesi del Zandonà ecco presentarsi il M° Enrico Furlan, sotto la cui  direzione il Coro di Coste esegue per la prima volta il TE DEUM di Perosi.  Dopo di lui, è la volta di Giovanni Ugo Bordin, che dirigerà  il Coro per circa 25  anni; durante questo lungo periodo, affiancato da Sante Mazzarolo nella veste di  organista e maestro, il Coro apre le porte alle voci femminili, che contribuiscono a  rendere più fluide e piacevoli le esecuzioni.  Il coro approfondisce il repertorio del Perosi, con lo studio e l’esecuzione del  Magnificat, del Te Deum, delle due Messe Pontificali, della Messa Cerviana e da  Requiem, oltre ai Vespri Solenni e all’Exaudi Domine. Questo fu reso possibile  anche dal certosino lavoro di trascrizione manuale delle partiture da parte del  Cappellano don Emiliano Gasparini.  Con 2 prove alla settimana di 2 ore, il mercoledì ed il sabato sera, il coro dà prova  di  impegno e perseveranza: qualità che consentono al gruppo  di restare insieme per  circa 1 quarto di secolo.  E’ di questi anni (1956/57)  la ripresa della tradizione natalizia dei Lorienti,  presente già prima della guerra; il coro, ora come allora, è la spina dorsale dei  Lorienti: i cantori sfidavano le gelide sere di dicembre e gennaio per portare un  messaggio di gioia, pace e speranza nelle case di Coste.Raccontano gli anziani del  paese che in quegli anni i Lorienti  percorrevano tutte le vie del paese con i sacchi in  spalla, raccogliendo pannocchie di granoturco, che venivano ammassate nei pressi  della Canonica, per essere poi vendute all’asta al miglior offerente.  Tra la metà e la fine degli anni settanta, il coro perde la sua coesione, fino quasi a  scomparire.  Unico punto fermo rimane Sante Mazzarolo, che dai primi anni 50 , e ancora oggi,  svolge  con passione e cristiana dedizione la funzione di organista, titolare e di  supporto. A lui va il nostro plauso e il nostro grazie.  Tra il 79 e l’80, su iniziativa di suor Cecilia e don Pasquale Borsato, con la  disponibilità  del M° Quintino Piccolo, rinasce il Coro Parrocchiale di Coste.  La  cerimonia di consacrazione di padre  Carlo Bittante fu lo stimolo giusto che  consentì a un gruppo di volenterosi neo-cantori di ricreare il gruppo che si era perso  qualche anno addietro.  Il nostro don Pasquale, amante della musica sacra,  teneva molto al Coro, di cui  seguiva con entusiasmo le prove, tenendo anche un registro di presenza da lui  curato personalmente.  Verso la metà degli anni 80 il M° Piccolo  si ritira e per un certo periodo il coro  viene diretto dal nostro Domenico Silvestri.  Nel 1985  propone la sua candidatura il M° Roberto Alberton, a cui viene affidata la  direzione.  In quello stesso  anno il coro assume la attuale denominazione di “Gruppo corale  polifonico Angelo Dalmistro”, in onore del parroco di Coste, illustre letterato,  che  fu maestro di Ugo Foscolo e guidò l’antica Pieve dal 1813 al 1839.  Il coro approfondisce lo studio di un repertorio polifonico e, a Musano,  assieme  alla Schola Cantorum Ciglanensis, partecipa nel 1986 al primo di una lunga serie di  concerti.  Il coro prende parte stabilmente  alla rassegna natalizia  nel tempio del Canova a  Possagno,  e l’attività concertistica culmina con la partecipazione, nel 1994 alla  rassegna internazionale di Loreto, con un organico di circa 18 elementi.  In questo decennio il coro anima con sapienza le ricorrenze religiose più importanti.  Nel  giorno di Pasqua del 1995 viene eseguita la Missa Gloriosa di Caudana per  coro e orchestra. Poco dopo il M°  Alberton abbandona la direzione del coro, che  viene retta da Luca Tittoto per alcuni mesi, fino all’avvento, nel settembre del 1996,  dell’attuale direttore Daniele Quaggiotto.  Il Coro a questo punto intraprende una via che porta verso il servizio parrocchiale  più che nella direzione delle esibizioni concertistiche.  Viene riscoperta la produzione del Perosi, con le 2 Messe Pontificalis e il maestoso  Te Deum, senza trascurare un repertorio polifonico che spazia dal rinascimento (Da  Victoria, Palestrina, Gabrieli per citare alcuni nomi)   alla fine dell’ottocento,  con  un po’ di attenzione rivolta al  gospel e allo spiritual americano.  In questi anni il coro lievita fino a raggiungere il numero di 34 elementi,  collaborando, dopo l’inaugurazione del nuovo organo “Zanin”, con alcuni  importanti esponenti della cultura musicale locale.